Cambiare assicurazione auto fa risparmiare davvero?

Cambiare assicurazione auto per tagliare i costi delle polizze è l’ultima tendenza seguita dagli automobilisti italiani

Cambiare assicurazione auto fa risparmiare davvero?

Cambiare assicurazione auto e cogliere al volo tutte le agevolazioni e promozioni rivolte ai nuovi clienti. Dovrebbe essere più o meno questa la logica seguita dagli automobilisti italiani ormai stremati dagli elevati costi delle polizze e per questo sempre più orientati alla ricerca di nuove opportunità di risparmio. Una strategia evidentemente vincente, visto che confrontare le assicurazioni auto e scegliere quella più conveniente, è ormai diventata una procedura seguita dalla maggior parte degli italiani che si apprestano a sottoscrivere un nuovo contratto.

Per essere davvero certi di non sbagliare, molti automobilisti richiedono un preventivo assicurazione auto a più compagnie assicurative per confrontare i costi, valutare le relative condizioni contrattuali e decidere quindi se rimanere fedeli alla vecchia compagnia assicurativa o passare ad una nuova. La ricerca di soluzioni assicurative convenienti con relativo passaggio ad una nuova compagnia assicurativa sono ormai una tendenza diffusa tra gli automobilisti italiani e già ribattezzata con l'espressione "turismo assicurativo".

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Cambiare assicurazione auto conviene davvero?

Secondo i dati emersi dal dossier Ania, l'Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici, cambiare assicurazione auto garantirebbe un taglio sui costi fino al 22%. Un valore non trascurabile, visto che il risparmio medio degli "automobilisti più fedeli", e quindi meno inclini a lasciare la vecchia compagnia, non supera l'8%. Ad incentivare il rinnovo sarebbero soprattutto le agevolazioni e le promozioni riservate ai nuovi clienti, che fanno parte di quella strategia commerciale più aggressiva adottata dalla maggior parte dei soggetti.

Nonostante l'adozione di queste strategie i prezzi delle polizze auto italiane continuano ad attestarsi su valori nettamente superiori alle medie europee. Secondo Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d'Italia e presidente dell'Ivass, l'ex Isvap, l'autorità di controllo del settore, la questione delle tariffe italiane è ormai diventato un "un caso intricato e incancrenito". Perfino il calo delle tariffe registrato nel 2013 e poi proseguito nel 2014, non è riuscito a produrre nessun tipo di miglioramento sostanziale.

Per dare un'idea del lungo percorso che il mercato italiano dovrà affrontare per allinearsi agli standard europei, nel dossier Ania si legge che "se questa tendenza proseguisse allo stesso ritmo nei prossimi anni e i prezzi negli altri Paesi europei restassero invece sui livelli del 2012, il divario di prezzo medio fra il nostro stato e il resto d'Europa si annullerebbe entro il 2020".

Cosa determina l'aumento delle tariffe?

A determinano l'aumento dei prezzi delle assicurazioni auto sarebbero anche i numerosi casi di frodi a danno delle compagnie assicurative, che determinano l'aumento delle polizze. Per contrastare questo fenomeno, in continua crescita in Italia, l'Ivass ha introdotto già da tempo un archivio integrato antifrode - AIA - ma gli effetti sono stati decisamente limitati a causa del profondo ritardo tecnologico della maggior parte delle compagnie assicurative.

Tra gli altri interventi pianificati per il prossimo futuro ci sarebbe anche la creazione di un nuovo quadro normativo basato su obiettivi raggiungibili e condivisibili. La maggiore trasparenza delle informazioni relative ai costi e alle condizioni indicate nei contratti saranno altre delicate questioni da valutare.