Omicidio stradale: un reato punito dalla legge

Omicidio stradale potrebbe diventare un reato punito severamente dalla legge italiana

Omicidio stradale: un reato punito dalla legge

L'omicidio stradale potrebbe presto diventare un reato ed essere severamente punito dalla legge. L'iter legislativo è partito ed ha già conquistato l'approvazione del Senato in Commissione di Giustizia. La sicurezza stradale torna quindi sotto i riflettori e spinge gli automobilisti ad essere molto più responsabili, ponendo attenzione anche alla sicurezza altrui. La copertura assicurativa, ad esempio, rappresenta un'altra soluzione per tutelare se stessi e gli altri, basta solo mettere le assicurazioni auto presenti sul mercato a confronto per valutare le diverse garanzie per tutelare non solo i veicoli ma anche gli automobilisti e gli altri passeggeri a bordo.

Le vicende di cronaca raccontano spesso di casi di omissione di soccorso in cui proprio la mancanza di copertura assicurativa spinge gli automobilisti a fuggire. La giustificazione in molti casi è la difficoltà di affrontare gli elevati costi delle polizze. In attesa che in questo ambito arrivino dei provvedimenti, una soluzione per rispettare le regole del codice stradale senza spendere troppo denaro, potrebbe essere di valutare le proposte del web. Informandosi su Genialloyd e le sue condizioni, o su Genertel e le altre compagnie online è possibile individuare nuove formule vantaggiose.

L'omicidio stradale diventerà reato

L'omicidio stradale rappresenta uno dei temi più dibattuti nel corso degli ultimi anni a causa dei frequenti casi di incidenti rimasti impuniti. La proposta di legge oggi sotto esame propone pene severe per chi si macchia di questo grave reato, come il ritiro della patente e carcere fino a 12 anni. «Una buona notizia, uno straordinario passo avanti», per il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, che mostra così la sua grande soddisfazione, «un ottimo lavoro, lo dovevamo a tutte quelle famiglie che hanno perso un figlio o un parente. Una prima battaglia vinta anche per loro».

L'abuso di alcool e di droga sono spesso le cause di molti incidenti avvenuti nel corso degli ultimi anni e che hanno spesso riempito le pagine di cronaca. Le pene previste per chi uccide automobilisti e pedoni sono davvero severe: si rischia infatti il carcere fino a 12 anni, che potrebbero diventare 18 nei casi di omicidio plurimo, con il ritiro della patente fino a trent'anni. Per la revoca della patente sono previsti dei casi particolari: per l'omicidio causato dall'abuso di alcool il ritiro arriva fino a 15 anni o fino a 20 anni se in passato si è risultati positivi all'alcool test. Se invece si guida in stato di ebbrezza e si supera il limite di velocità scatta la revoca massima dei 30 anni.

Manovre pericolose

Tra le proposte anche quella di estendere tali provvedimenti ai agli incidenti ed omicidi che si verificano in mare con il conseguente ritiro della patente nautica. Oltre all'abuso di alcol e droghe, saranno soggetti a sanzioni anche coloro che effettuano manovre pericolose, non rispettano il semaforo rosso e la segnaletica stradale. In tutti questi casi si rischia dai 7 ai 10 anni di reclusione. La stessa pena sarà applicata anche in caso di incidente mortale in acqua, se chi guida l'imbarcazione ad una velocità superiore a quella consentita o se circola in uno specchio d'acqua nel quale non è consentita la navigazione.

Reazioni delle parti politiche

La proposta è stata accolta da quasi tutte le parti politiche coinvolte, che hanno considerato l'iniziativa un atto doveroso nei confronti delle tante famiglie che hanno perso una persona cara proprio a causa della irresponsabilità di alcuni automobilisti. Uniche eccezioni: il voto contrario quello di Forza Italia che ha considerato eccessivo il ritiro della patente fino a trent'anni, e quello di Area popolare che ha chiesto un'attribuzione delle pene in base alla condotta passata degli automobilisti.