Danni dei “no expo”: adesso chi paga?

La domanda è ricorrente tra i proprietari dei veicoli distrutti dai manifestanti no expo

Danni dei “no expo”: adesso chi paga?

All’indomani della contestazione dei manifestanti no expo si contano i danni e si pianificano le modalità d’intervento. Muri imbrattatati, vetrine di negozi distrutte, banche prese d’assalto e soprattutto auto e veicoli vari danneggiati o nel peggiore dei casi incendiati. La domanda che oggi molti si pongono è: chi ripagherà i danni? La cosa migliore per evitare di incorrere in queste spiacevoli situazioni è dotarsi di una adeguata copertura assicurativa. In questo caso mettere le assicurazioni auto e le garanzie annesse a confronto, può essere un ottimo modo per individuare la soluzione più sicura e soprattutto adatta alle proprie risorse economiche.

Tra le varie opzioni da valutare rientrano senza dubbio anche quelle offerte dal web, considerate da molti più convenienti e decisamente più comode da gestire. In questo caso, informandosi su Direct Line e le sue garanzie, o su Quixa e le altre assicurazioni del web, può essere un buon modo per provare l’offerta più adatta alle proprie esigenze. Sperando che quest’ultimo episodio di violenza sia un caso isolato, ecco allora qualche semplice consiglio per capire quali sono i requisiti per avanzare una richiesta di risarcimento.

Danni dei “no expo”: requisiti per il risarcimento

Sorvolando sulle inevitabili polemiche tra le parti politiche, la buona notizia che oggi arriva dopo un weekend di fuoco riguarda il fondo di 1,5 miliardi di euro stanziato dalla Regione Lombardia per risarcire i danni provocati dai manifestanti del movimento no-expo. A beneficiare saranno soprattutto i proprietari degli esercizi commerciali danneggiati. Meno rassicurante è invece il destino che spetta ai proprietari di auto e motocicli presi di mira dai manifestanti.

Assicurazioni: chi potrà chiedere il rimborso

In questi casi meglio partire da un semplice constatazione: l’rc auto obbligatoria copre solo ed esclusivamente i danni subiti da un altro veicolo durante la circolazione, escludendo così la possibilità d’intervento per casi particolari, come quelli causati dai manifestanti no expo. Infatti, le immagini diffuse dai media relative all’assalto dei mezzi raccontano di gravi danni arrecati a veicoli in sosta. Un dato di partenza che annulla le possibilità di intervento delle compagnie assicurative.

Anche la clausola di incendio e furto perde la sua validità in questa particolare circostanza, poiché i roghi sono stati arrecati da soggetti esterni e non si sono sviluppati spontaneamente. In questo caso, l’unico modo per avere diritto ad un rimborso per i danni subiti è avere una polizza assicurativa contro atti vandalici e/o sociopolitici. Si tratta di una particolare clausola che assicura il risarcimento dei danni provocati in seguito a scioperi, manifestazioni violente, sommosse popolari etc… In questo caso però la polizza prevede una franchigia, lasciando così scoperta una parte della somma dei danni subiti.

Una triste realtà

Sperando che la clausola contro atti vandalici e/o sociopolitici rientri tra le clausole delle polizze dei veicoli danneggiati, la triste realtà è che molti non verranno risarciti. Nessun tipo di strategia preventiva avrebbe potuto infatti evitare questa terribile situazione o immaginare anche lontanamente la violenza dei manifestanti, che hanno distrutto senza nessun ritegno i veicoli incontrati lungo il loro percorso.