Assicurazione auto e diritto di rivalsa: quando l’assicurazione non paga?

Le compagnie assicurative si tutelano nei confronti dei conducenti con condotte negative e chiedono un risarcimento

Assicurazione auto e diritto di rivalsa: quando l’assicurazione non paga?

Il contratto Rca non sempre è comprensibile in tutte le sue parti e spesso i consumatori, oltre ad affidarsi agli strumenti di confronto delle polizze auto più convenienti, si servono del web per cercare materiale aggiuntivo prima si scegliere l'offerta più adatta alle loro esigenze. Le insidie sono tante e spesso si nascondono sotto forma di piccole clausole lette da pochi. Una di queste può far riferimento ad una pratica poco conosciuta ma molto diffusa: il diritto di rivalsa. Esso (tutelato dalla legge) permette alla compagnia di richiedere un risarcimento del danno al consumatore nel caso in cui sussistano alcune condizioni particolari tra le quali quelle riguardanti la condotta dell'assicurato al momento del sinistro.

Al momento della sottoscrizione di una nuova polizza Rca il consumatore è spesso "distratto" dal costo del premio assicurativo e non presta la giusta attenzione alle clausole del contratto. Ancora oggi è difficile comprendere i reali fattori di rischio di questa clausola e, nonostante sempre più utenti cerchino di informarsi online sui prodotti Zurich Connect e su quelli delle altre assicurazioni auto, l'informazione è ancora piuttosto scarsa. Vediamone allora le caratteristiche principali in questa breve guida.

Prima di tutto è bene ribadirlo: la clausola del diritto di rivalsa è valida solo se sottoscritta in fase contrattuale e, per la maggior parte dei casi viene utilizzata quando il sinistro è stato provocato da una condotta scorretta del conducente.

Tipi di risarcimento

Il risarcimento richiesto al conducente può essere di due tipi:

- Parziale

- Proporzionale

Quando viene richiesto un risarcimento parziale

In alcuni casi, dopo aver risarcito il terzo, la compagnia può richiedere un risarcimento parziale all'assicurato.

- In caso di guida in stato di ebrezza o sotto l'effetto di stupefacenti

- In caso di guida senza patente

- Nel caso in cui il conducente non abbia rispettato le clausole della guida esperta. Essa varia da assicurazione a assicurazione ma, di media, prevede che a guidare il mezzo sia un soggetto con un'età maggiore ai 26 anni.

- Nel caso in cui il conducente non abbia rispettato le clausole della guida esclusiva (per la quale si dichiara che il sottoscrivente della polizza è l'unico a guidare il mezzo)

- Quando sia accertata una condotta di illecito amministrativo o penale

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Quando viene richiesto un risarcimento proporzionale

Spesso la compagnia assicuratrice dell'Rca si avvale del diritto di rivalsa anche nel caso in cui nel contratto siano stati forniti dati falsi o dichiarazioni mendaci. In queste situazioni la polizza può prevedere un risarcimento proporzionale, ovvero l'assicurazione coprirà i danni relativi a ciò che è riportato nel contratto e il restante sarà a carico dell'assicurato. Il guaio più grande è che questa tipologia include una quantità smisurata di casi. Uno di essi è la presenza di dichiarazioni "incontrovertibili" o che possono subire una modifica dopo l'atto di stipula del contratto come lo stato civile, i titoli di studio, i chilometri percorsi o il cambio di professione.

Consigli utili

In linea generale si consiglia di visionare le condizioni di contratto e soppesare pro e contro. Tenendo in conto che la richiesta di rivalsa è attuabile solo se specificata all'interno del contratto stipulato, il consumatore dovrebbe:

- Valutare se pattuire la rinuncia o la limitazione del diritto di rivalsa della compagnia (anche se, in tal caso, il premio potrebbe aumentare)

- Notificare i cambiamenti che potrebbero modificare il premio assicurativo

Un ultimo consiglio, mai scontato: dichiarare il vero e ricordare che il "sette in condotta" questa volta potrebbe essere davvero salato.