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Assicurazione auto, come difendersi dai rincari sulla polizza Rca

Anche l'Antitrust ha confermato che l'assicurazione auto in Italia costa troppo. Come difendersi allora dagli aumenti dell'Rca? Lo spiega a Class CNBC Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney

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Andrea Manfredi parla di assicurazioni auto a Class Tv - Testo integrale

Lo vedete il nostro omino che corre con il suo salvadanaio, corre forse per metterlo in salvo dagli artigli che cercano di arpionarlo. In particolare uno di questi, forse tra i più acuminati è l'assicurazione auto, un capitolo davvero poco apprezzato dalle famiglie italiane, un duro colpo per il bilancio famigliare. Ne parliamo con Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney, il sito di confronti autorizzato anche dall’Agcom. Agcom di cui forse parleremo durante il nostro appuntamento visto che oggi ci occupiamo di Rc auto. Quali sono le novità e come è messa l’Italia rispetto agli altri Paesi?
C’è una prima novità molto importante, che ha fotografato in maniera istituzionale quello che da tempo diciamo, cioè che in Italia si paga troppo per l’assicurazione auto. Però questa volta a dirlo è un Ente di una certa rilevanza, perché è addirittura l’Antitrust italiano. Il 22 febbraio, pochissimi giorni fa, l’Antitrust ha consegnato la propria relazione mostrando due dati assolutamente importanti: uno, l’Italia è il Paese in cui si paga di più in Europa l’assicurazione auto. Addirittura si paga il doppio rispetto alla Francia e al Portogallo e si paga il 70-80% in più di Germania e Olanda. Quindi non parliamo di poco di più, parliamo di molto di più.  Il secondo dato interessante che l’Antitrust ha portato è che nell’arco di tempo 2005-2010, il prezzo in Italia delle polizze auto è cresciuto due volte di più di quanto è cresciuto sulla media europea. Quindi non solo paghiamo di più, cresciamo pure più velocemente. La situazione peggiora in assoluto. Poi è arrivata la litania delle compagnie di assicurazioni che dicono: “noi in Italia paghiamo molto di più i sinistri e ci sono molti più incidenti”.

Più incidenti e più truffe.
Esatto, questo è un altro elemento interessante, perché l’Antitrust ha visto che in effetti il costo medio del singolo sinistro e il numero sinistri, la cosiddetta frequenza sinistri, effettivamente in Italia sono molto più alti che nei Paesi dell’Unione Europea, quindi questo è vero. Ha anche rilevato una cosa interessante sulle truffe, ovvero ha detto che in Gran Bretagna si scoprono quattro volte le truffe rispetto a quelle scoperte in Italia. In Francia si scoprono due volte le truffe che si scoprono in Italia. Allora questo cosa vuol dire? Vuol dire che in effetti l’Italia è un Paese senza dubbio - e lo fanno vedere tutti gli indicatori e le compagnie assicurative hanno ragione - un Paese dove si fanno tante frodi, le cosiddette microfrodi soprattutto, ma è un Paese in cui le stesse compagnie assicurative non sono impegnate nella lotta al contrasto criminale della frode. Cosa vuol dire? Vuol dire che le compagnie assicurative hanno adottato, e qua la critica dei consumatori è giusta, uno stile molto passivo per cui dicono: “voi frodate, tanto noi vi alziamo i prezzi”. Questo è il circolo vizioso in cui è entrato il nostro Paese.

Ma quando viene scoperta una truffa assicurativa, una frode, sono le compagnie spesso a dover fare le indagini oppure è un compito che viene demandato alle Forze pubbliche, come i Carabinieri?
Beh, no, sono le compagnie tipicamente ad avere in carico la necessità di svolgere le indagini. 

Non a caso poi ci sono gli ispettori dell’assicurazione.
Esattamente, attraverso gli ispettori, gli agenti, la rete di periti che sono sul territorio per capire la congruità e l’esistenza di un determinato incidente. Ma non solo, anche le reti di medici specializzati, quindi è ampio è complesso questo mondo… Tant’è che IVAS, la ex ISVAP, una delle cose che ha meritoriamente creato è il registro unico dei sinistri: dopo tantissimo tempo, oggi anche l’Italia ha la possibilità di avere tutti i sinistri schedati, tutti gli incidenti schedati. Quindi se io sono un assicurato che inizia a fare un incidente all’anno, prima era difficilissimo vederlo perché, se cambiavo compagnia ogni anno, non c’era un luogo comune dove vedere la storia di tutti i sinistri. Oggi c’è. Quindi oggi con un’interrogazione molto semplice è possibile capire, a prescindere dalla compagnia con cui sei, quanti sinistri hai fatto nella tua storia di assicurato.

Quindi nel momento in cui andrò a chiedere una nuova polizza a un’altra assicurazione, la compagnia andrà a vedere questo elenco?
Diciamo che questo si può fare e si può non fare. Sicuramente nel momento in cui io avrò un sinistro e chiederò un risarcimento per quel sinistro, la mia compagnia di assicurazione auto potrà andare a vedere se effettivamente io ho avuto altri sinistri e quindi qual è la probabilità che io sia un truffatore o non sia un truffatore. A seconda della probabilità potrà far scattare indagini supplementari per andare a vedere se effettivamente quell’incidente c’è stato ed è stato di quell’entità.

Il rapporto dell’Antitrust che hai citato si è limitato prettamente a descrivere la situazione oppure ha dato anche delle proposte?
L’Antitrust ha dato delle proposte concrete e molto importanti e ci dobbiamo augurare vengano recepite dal prossimo legislatore. La prima cosa detta dall'Antitrust è che i risarcimenti devono essere fatti in forma diretta. Cosa vuole dire? Vuol dire che non è possibile che la compagnia continui a dare soldi alla persona. La compagnia deve dare soldi al carrozziere che ha riparato l’auto e il carrozziere sarà pagato secondo un prezzario standard. Questo ha due vantaggi: il primo vantaggio è che i prezzi sono standard e quindi non si possono gonfiare le fatture per le assicurazioni. Il secondo vantaggio è che questi carrozzieri fanno parte di un network di officine convenzionate e quindi è presumibile stiano a loro volta più attenti e non vogliano incorrere in frodi o atteggiamenti ambigui. Questa era una delle norme già proposte dal precedente Governo. Sappiamo che non è passata in maniera così forte, è rimasta in maniera molto soft. Ma sappiamo che in Italia quando una cosa è fatta in maniera soft, presumibilmente non funzionerà così bene. Quindi questo è il primo elemento. Il secondo elemento: l’Antitrust dice che il colpo di frusta non deve più essere pagato come danno. Quindi tutti quei traumi non rilevabili strumentalmente, non devono effettivamente essere più considerati come traumi da risarcire.

Questo è il tipico colpo di frusta.
Il tipico colpo di frusta. Io ho avuto un piccolo colpo di frusta la settimana scorsa, mi sono anche preoccupato, sono andato all’ospedale, ho fatto la tac, ma non si vedeva nulla, ovviamente, perché se non hai una cosa molto grave alla colonna vertebrale ti fa solo male per un paio di settimane e non si vede nulla. Allora, questo però dobbiamo tirarlo fuori perché è troppo facile strumentalizzarlo. L’Antitrust ha detto queste due cose molto importanti. L’Antitrust ha anche riconosciuto un’azione meritevole fatta dal Governo, perché il Governo ha introdotto alcuni elementi che si auspica - e questa è una buona notizia per i consumatori - abbasseranno i prezzi dell’assicurazione auto nei prossimi anni. Cosa sono? Uno, il contratto base, di cui poi parliamo un attimo perché è un’altra piccola novità, sta arrivando al termine ed è stato presentato in questi giorni. Dicevo, il contratto base della polizza assicurazione auto e l’abolizione del tacito rinnovo, quindi oggi non si possono più avere contratti Rc auto (e se ce li avete, non valgono, sono irregolari) che durano più di un anno. Certo, ogni anno dobbiamo farci caso e ristipularlo di nuovo, ma è giusto, il Governo ci ha obbligato a prendere consapevolezza di quella che è una cosa che noi dobbiamo scegliere, a cui dobbiamo porre attenzione, perché scegliendo ogni anno noi possiamo risparmiare molti soldi. 

Cercando anche offerte della concorrenza. Questo sempre per spingere alla concorrenza, a valutarne altre…
Assolutamente, questa è una delle cose che l’Antitrust ha segnalato, fra le varie raccomandazioni, ha detto, e questo lo dico un po’ pro domo nostra: “dobbiamo fare in modo che i siti internet che comparano le polizze assicurative riescano a lavorare sempre di più e sempre meglio”, esattamente come SuperMoney.

Quanto si può risparmiare?
In media si possono risparmiare 500 euro l’anno. Quindi è sempre importante fare un giro su internet. Si può risparmiare una parte importante, cambiando assicurazione auto, senza rinunciare assolutamente a niente, talvolta anche prendendo qualcosa in più con delle offerte particolari, ma confrontare vuol dire risparmiare. SuperMoney è uno dei siti che fanno questo mestiere, ce ne sono altri, e più o meno quelli grandi vanno bene tutti. La cosa importante è che le persone vadano e facciano un confronto per trovare la polizza migliore quando sta scadendo.

Cos’è la polizza base, invece?
Il contratto base è un’innovazione molto importante. Perché? Oggi cosa succede? Diciamo che abbiamo due assicurazioni per la polizza auto e crediamo che siano due assicurazioni auto uguali con due compagnie diverse. No! Perché ogni contratto assicurativo ha delle specificità peculiari e possono cambiare da compagnia a compagnia. Facciamo degli esempi: la franchigia, le esclusioni se sto guidando in stato di ebbrezza, senza patente o in condizioni particolari, i massimali… Allora, il legislatore cosa ha detto: ognuno può far quello che vuole, però ci deve essere un contratto standard, unico, che tutte le compagnie, sia tradizionali, sia telefoniche, quotano. In modo che si possa fare una comparazione molto efficace sulle garanzie minime che uno deve avere quando guida l’auto.

Ma il contratto base è anche il più conveniente, è sempre il più conveniente?
Il contratto base, dato che sono le garanzie minime, dovrebbe essere sempre il più conveniente. Sopra quello le compagnie possono montare diverse soluzioni per far pagare di più o di meno, profili più adatti e tutto quello che vogliono.

Però uno non può chiedere un contratto con garanzie ancora inferiori rispetto al contratto base? Quelle sono il minimo sindacale?
Nella versione oggi elaborata, quello è definito anche contratto minimo, quindi sotto quello non ci dovrebbe essere nulla. Poi c’è un po’ di tecnicismo su alcune esclusioni, alcune rivalse, però, diciamo che in linea di principio, quello è il contratto base.

Di modo che io posso mettere a confronto le varie compagnie più facilmente. Contratto base X vuole 10, contratto base Y vuole 12.
Allora, questo elemento, l’elemento del contratto base - attenzione è importante saperlo - partirà da fine maggio, inizio giugno. Quindi non è una cosa per cui dobbiamo aspettare ancora un anno, è una cosa che avremo fra qualche mese. Tutte le persone a cui scade l'assicurazione auto dopo maggio, pongano grossa attenzione alla possibilità di utilizzare il contratto base. Allora, il contratto base da una parte, insieme all’abolizione del tacito rinnovo e insieme ad un’altra grossa innovazione che è stata apportata, ovvero la possibilità per broker e agenti e fra agenti diversi di diverse compagnie di collaborare insieme, è presumibile che in un paio d’anni questa situazione scardini le logiche a cui oggi siamo sottoposti e porti effettivamente dei risparmi considerevoli nel campo delle assicurazioni auto.

Però non è ancora stato permesso ad un agente di proporre assicurazioni di diverse compagnie?
Lo può fare, attraverso la collaborazione tra agenti. 

Perché questo era un altro dei punti che nel decreto liberalizzazioni era stato molto dibattuto...
E’ un punto molto dibattuto, è un punto che con alcune specifiche limitazioni, tutta una serie di caveat, ha visto comunque la luce. Quindi quello che oggi ci possiamo aspettare è che un agente di Fondiaria Sai possa vendere una assicurazione auto di un agente di Unipol, mettendosi i due d’accordo.

Morale della favola, Andrea, tra un paio d’anni si spera possano esserci delle logiche diverse che ci permettano di risparmiare di default, nel frattempo, però rimane a carico nostro.
Bisogna rimboccarsi le maniche, confrontare molto, visitare uno/due siti internet, sentire uno/due agenti, perché questo può fare la differenza e sono tanti soldi in gioco.

Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney, grazie per essere stato qui con noi. I nostri soldi termina qui.