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Assicurazione auto, il 2013 è l'anno del risparmio

Il 2013 ha portato delle novità nel campo dell'assicurazione auto; su tutte, l'abolizione del tacito rinnovo delle polizze. Buone nuove anche per le donne al volante che, grazie all'equiparazione UE delle tariffe Rca tra uomo e donna, pagheranno meno la polizza assicurativa.

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Andrea Manfredi parla di assicurazione auto a Class Tv - Testo integrale

Tra le spese dei privati cittadini, una delle voci che più incide sul bilancio familiare è relativa alle spese per l’automobile e per la polizza Rc auto. Oggi parliamo quindi di assicurazione auto e lo facciamo con Andrea Manfredi, amministratore delegato di Supermoney.eu, sito autorizzato dall’Agcom che permette di confrontare le migliori assicurazioni e molti altri servizi. Benvenuto, Andrea.
Ci sono novità nel campo delle assicurazioni auto?
Sì, ci sono due novità importantissime: l’abolizione del tacito rinnovo e l’obbligo di parificazione dei premi assicurativi. Vediamoli nel dettaglio.
Con l’abolizione del tacito rinnovo, dall’1 gennaio 2013, qualsiasi contratto assicurativo pluriennale non vale più: i contratti possono essere solo annuali. Questo significa che ogni anno si dovrà rinnovare l'assicurazione auto. Diversamente, si perderà la copertura assicurativa sul veicolo.
Passando invece alla seconda novità, il 21 dicembre è entrata in vigore una legge che, recependo una sentenza della Corte di Giustizia europea, vieta di discriminare il prezzo delle polizze in base al sesso di appartenenza.

Non ci sono più differenze di genere, ma permangono comunque altre distinzioni! Quali sono?
Le altre distinzioni ancora comunemente applicate sono quelle legate all’età, alla residenza e ad altre caratteristiche di natura personale come, ad esempio, la presenza di figli.

In realtà molti vorrebbero che proprio queste discriminanti, percepite spesso come ingiuste, vengano eliminate. In fondo non sono affatto legate alla qualità o alla bravura del guidatore…
Questo è un tema molto controverso. Le compagnie assicurative hanno ampie basi statistiche che indicano come alcuni profili – intesi come combinazione di una serie di dati (tipo di persona, età e località di residenza) – siano più a rischio di altri.
In media, è corretto che le assicurazioni applichino ai profili a rischio un premio assicurativo maggiore. Purtroppo, però, sul singolo caso si potranno sempre presentare eccezioni. Io, ad esempio, potrei essere un guidatore virtuoso, ma se la città in cui vivo ha un elevato tasso di incidenti, mi trovo a dover pagare un premio molto alto.
L’abolizione del tacito rinnovo, in questo senso, spinge le persone a prendere consapevolezza dei fattori da valutare per avere un premio più vantaggioso. Essendo costretti a confrontare ogni anno le assicurazioni auto più convenienti, diventiamo più consapevoli dei diversi pesi utilizzati dalle compagnie per valutare fattori distinti. Una compagnia può difatti valutare come determinante la zona di residenza, un’altra potrebbe fare lo stesso ragionamento con l’età.
Ebbene, facendo questa operazione di confronto, si può risparmiare fino a un terzo di quanto si paga oggi con l’attuale assicurazione. Considerando poi che, nelle località più penalizzate, il premio ammonta mediamente a 1000 euro, risparmiare un terzo si traduce in uno “sconto” di ben 300 euro.
Inoltre, la necessità di riesaminare tutti gli anni il mercato assicurativo insegna a individuare la compagnia che offre il prezzo migliore, in quanto premia maggiormente le caratteristiche personali.

Ognuno, dunque, ha la sua polizza più conveniente, ma non esiste una compagnia migliore in assoluto…
Esatto, ogni polizza e ogni premio è determinato dal profilo del contraente e dai pesi attribuiti dalla compagnia ai diversi elementi del suo profilo.
L’abolizione del tacito rinnovo, uno degli ultimi provvedimento del Governo Monti, è stato criticato dalle associazioni dei consumatori. Queste hanno evidenziato, con poca lungimiranza, come un simile provvedimento avrebbe fatto scoppiare il caos, incidendo negativamente sul numero di assicurati in Italia.
La verità è che il nostro destino è stato rimesso nelle nostre mani, con evidenti benefici sulla consapevolezza delle nostre scelte.

Effettivamente il tacito rinnovo sfruttava la pigrizia dei contraenti! Adesso invece, che ci troviamo a rivalutare ogni anno il cambio polizza, esiste ancora quell’arco di tempo di 15 giorni in cui si rimaneva comunque coperti, anche se la polizza era scaduta?
Sì, esiste ancora. Per i 15 giorni successivi alla data di scadenza dell'assicurazione auto c’è quest’area grigia in cui si rimane ancora sotto copertura assicurativa.

Passando invece al tema della Legge Bersani, come funziona nel concreto questo provvedimento?
La Legge Bersani è uno strumento che è stato dato agli italiani per risparmiare sull'assicurazione auto. Questa normativa stabilisce che un familiare convivente privo di polizza può sottoscrivere una nuova polizza per un secondo autoveicolo, alle stesse condizioni riservate al parente. In questo caso, è sufficiente dichiarare alla compagnia che ci si vuole avvalere di questa legge – presentando contestualmente l’attestato di rischio del veicolo di cui si intende ereditare la classe – e questa dovrà obbligatoriamente inserire il richiedente nella stessa classe di merito del familiare.

Ci sono altri requisiti che devono essere soddisfatti per potersi avvalere della Legge Bersani?
Sì, in tutto ci sono tre requisiti e si tratta dei seguenti.
1. Non bisogna essere assicurati o, se si è sottoscritta una polizza in passato, non deve sussistere continuità assicurativa. Questo significa che il vecchio attestato di rischio dovrà essere scaduto da più di 5 anni.
2. È necessario essere un famigliare convivente, dunque nello stato di famiglia si dovrà risultare inseriti all’interno dello stesso nucleo famigliare del parente di cui si va a ereditare la classe di merito.
3. Negli ultimi 12 mesi deve essere stato effettuato il passaggio di proprietà del veicolo per cui si desidera stipulare una nuova polizza, usufruendo della Bersani.

Un bel vantaggio soprattutto per i neopatentati! A quanti anni si riesce ad ottenere un prezzo più abbordabile per l’assicurazione auto?
Intorno ai 26-28 anni. Solo, infatti, dopo 10 anni di storico di guida la classe di merito inizia a scendere.
Attenzione! Alcune compagnie usano un trucco, ossia hanno sviluppato due diversi tariffari, uno per le classi di merito originarie, uno per le classe di merito della Bersani. Ebbene, se dovesse emergere questo tipo di comportamento, sappiate che è un atto discriminatorio che vìola la legge.

Facciamo un esempio relativo al funzionamento della Legge Bersani. Se ereditassi la classe di merito di mio padre, dovrei anche pagare lo stesso identico premio assicurativo?
No, la cifra sarà sicuramente differente: non bisogna aspettarsi di pagare lo stesso prezzo. La classe di merito è solo uno dei numerosi elementi che vengono presi in considerazione dalle compagnie per determinare il premio dell'assicurazione auto.

Detto in altre parole, la classe un di un diciottenne avrà un premio più elevato della stessa classe di merito di un quarantenne. Passiamo ora al tema degli incidenti. In caso di sinistro come si fa a evitare la variazione della classe di merito?
In caso di piccoli sinistri, il modo più semplice e immediato per evitare lo scatto della classe di merito è quello di mettersi d’accordo direttamente con la persona coinvolta nell’incidente, in modo da rimborsarla in contanti. In questo caso, non si deve nemmeno fare la denuncia all’assicurazione.
Il secondo metodo si appoggia invece alla Concessionaria di servizi assicurativi pubblici (CONSAP), un istituto cui presentare specifica domanda per poter conoscere l’importo effettivamente liquidato dalla propria compagnia, a rimborso del danno.
Ebbene, se questa possibilità è consentita dal contratto assicurativo stipulato, si potrà presentare alla CONSAP la richiesta e, in un secondo momento, rimborsare alla nostra compagnia la spesa effettivamente sostenuta.
Questa è un’opportunità importantissima per tutti gli assicurati, perché a fronte di un piccolo sinistro di 200 euro, il premio assicurativo può salire di 500 o 600 euro, e non solo per l’anno successivo, ma anche per quelli a seguire. La classe di merito ci mette infatti un po’ di anni per tornare ai livelli precedenti ai sinistri occorsi.

Poi però sarà l’assicurato a dover capire fino a che soglia gli convenga pagare di tasca propria!
Sì, sta al contraente. In linea generale, possiamo dire che l’uso di questa procedura di rimborso conviene in caso di incidenti stradali al di sotto dei 500 euro di danni. Sopra a questa cifra è più conveniente avvalersi dell’assicurazione auto.

Bene, ringraziamo per l’approfondimento Andrea Manfredi, esperto di Supermoney.eu, sito cui vi rimando per ulteriori informazioni su questo e molti altri temi legati al mondo del risparmio e delle assicurazioni auto.
Grazie, Andrea. Per oggi è tutto.