Trasporti pubblici in crisi

Situazione davvero critica per i trasporti pubblici italiani, tra le ultime posizioni nella classifica europea

Trasporti pubblici in crisi

I trasporti pubblici in Italia non funzionano e sono nettamente inferiori rispetto agli standard europei. La notizia non sorprenderà di certo gli italiani, da sempre alle prese con i disagi che si verificano quotidianamente nelle principali città italiane, primi fra tutti i ritardi e il sovraffollamento dei mezzi. Proprio per queste ragioni molti italiani continuano ad usare le proprie auto e a sostenere gli elevati costi connessi al loro utilizzo, come il carburante e le polizze assicurative. Per cercare di contenere i costi almeno su questo fronte è possibile mettere le assicurazioni auto presenti sul mercato a confronto e scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze.

In questo caso potrebbe risultare particolarmente utile valutare le proposte del web, infatti informandosi su Genialloyd e le sue condizioni, o su Genertel e le altre compagnie assicurative online è possibile trovare delle soluzioni più convenienti o più vicine alle proprie esigenze.

Trasporti pubblici: pronta una proposta d’intervento

Secondo i dati emersi dall’ultima ricerca condotta da Alix Partners, società di consulenza internazionale, per superare lo stato di crisi dei trasporti pubblici nazionali bisognerebbe attuare un piano di investimenti di circa 40 miliardi dalla durata decennale. Solo in questo modo sarebbe possibile colmare il divario che separa l’Italia dagli elevati standard europei e dare al Paese un enorme slancio nel processo d’integrazione europea.

I risultati dello studio, intitolato “Nutrire la mobilità del futuro”, sono stati presentati nel corso della manifestazione #FORUMAutoMotive, promossa nel capoluogo lombardo evento. Un’occasione d’incontro per i principali player dell’industria. Tra gli interventi proposti dallo studio ci sarebbero: il rinnovo delle reti metropolitane e tranviarie, il potenziamento del parco mezzi su gomma e su materiale rotabile e l’abbassamento dell'età media dei mezzi che in Italia si aggira attorno agli 11,6 anni rispetto ai 7 anni degli Paesi europei.

Nuove tendenze

Particolarmente interessanti sono i dati relativi allo sviluppo delle nuove forme di mobilità, prime fra tutte il car e il bike sharing. Il noleggio di auto e bici sembra essere la soluzione ideale per molti cittadini italiani, un vero successo confermato anche dal significativo trend di crescita registrato nel corso degli ultimi due anni. Solo in Italia ci sarebbe stato un vero boom, con oltre il 70% di utenti in più rispetto a al 2013. Anche in questo caso non mancano degli aspetti critici, che collocano l’Italia in netto ritardo rispetto alle altre nazioni europee.

Il principale problema sarebbe infatti rappresentato dal numero ridotto di veicoli e bici disponibili per il noleggio. Valori troppo contenuti se paragonati al numero di utenti e alle potenziali esigenze d’uso della popolazione. Al di là degli aspetti critici, questa nuova forma di mobilità mette in luce un nuovo modo di concepire l’auto, non più un bene indispensabile ma al contrario una fonte di spese. A questo si associa anche una crescente sensibilità verso le problematiche ambientali, dimostrata soprattutto dai più giovani.