Rc auto, i carrozzieri scendono in campo contro la riforma

Il Ddl Concorrenza fa infuriare i carrozzieri, che intervengono specialmente contro la riparazione in forma specifica

Rc auto, i carrozzieri scendono in campo contro la riforma

Rc auto sempre in fermento. Non si placano le polemiche riguardanti il Ddl Concorrenza introdotto a marzo, che, fra le altre novità, ha previsto sconti corposi per gli assicurati che decidono di far riparare il veicolo incidentato presso un’officina convenzionata con la compagnia assicurativa. Coloro che, dopo aver messo le polizze Direct Line a confronto con quelle di Quixa, Genialloyd e delle altre compagnie per trovare la più adatta alle proprie esigenze, hanno scelto di stipulare un’assicurazione auto avranno quindi una nuova possibilità per la riparazione delle propria vettura.

La protesta dei carrozzieri

La categoria che si sente più lesa da questo provvedimento del Ddl è ovviamente la carrozzeria. I carrozzieri ritengono di essere in tal modo a rischio fallimento, in quanto i consumatori, dopo essersi informati sulle assicurazioni delle diverse compagnie e aver sottoscritto il contratto più vantaggioso, sarebbero più inclini alla cosidetta riparazione in forma specifica. Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri ha inviato una lettera aperta a La Repubblica per esplicitare la presa di posizione del settore.

Federcarrozzieri, Cupsit (patrocinatori stragiudiziali), Oua (Organismo unitario avvocatura), Associazione vittime delle strada, associazione dei consumatori e altre sigle che protestano contro il Ddl si sono riunite nella Carta di Bologna. Galli sostiene che quello presentato dal ministero dello Sviluppo economico sia in realtà un Ddl anti-concorrenza, in quanto se il conducente di un veicolo incidentato decidesse di andare da un carrozziere indipendente correrebbe il rischio di un risarcimento inferiore, dovendo pagare da sé la differenza.

Le assicurazioni controlleranno il mercato Rc Auto

Il presidente prosegue, affermando che i carrozzieri convenzionati dovrebbero a questo punto lavorare in fretta per colpa delle condizioni imposte dalle compagnie. Il risultato? Vetture rimesse in circolazione con una riparazione approssimativa, e tutti i rischi che ne derivano per la sicurezza stradale. Inoltre questa norma causerebbe una corsa ad abbassare i costi violando le norme di sicurezza riguardanti ad esempio scarichi, vernici, ecc... imposte dalla burocrazia.

Galli conlude affermando che “il Ddl concorrenza sia una scopiazzatura dell’articolo 8 del decreto destinazione Italia, già stroncato dalla commissione giustizia e stralciato. Il ministero dello Sviluppo economico lo ha riproposto pari pari: questa è mancanza di rispetto verso i diritti degli automobilisti. Esiste invece un disegno legge pulito, non tossico, che davvero favorisce la concorrenza. Ma ovviamente viene osteggiato dalla lobby assicurativa: il progetto legge 2469 del giugno 2014.”