Riforma Rc auto: i tre nodi del decreto legge

Il governo Letta è pronto a intervenire sulle opzioni scatola nera e risarcimenti diretti e in forma specifica.

Riforma Rc auto: i tre nodi del decreto legge

Il decreto d'urgenza sulle assicurazioni del governo Letta, è stato varato per fronteggiare i problemi del caro polizze Rc auto italiane e per contrastare le frodi assicurative. Le importanti normative, che sono state discusse intorno a un tavolo rotondo con il ministero dello Sviluppo Economico, Ivass e Antitrust, ormai sono pronte per diventare effettive.

In particolare sono tre i nodi centrali del decreto:

  • Il risarcimento diretto, che consente all'assicurato danneggiato di essere risarcito dalla propria compagnia.
  • La scatola nera, che dovrebbe essere fornita gratuitamente agli automobilisti e obbligatoria ai propri clienti.
  • Il risarcimento in forma specifica, ossia la possibilità per le compagnie assicurative di risarcire il sinistro attraverso l'introduzione di correttivi che premino le imprese più virtuose.

Nei procedimenti di risarcimento il decreto introdurrà significativi cambiamenti, infatti, la liquidazione avverrà sulla base di un recupero di efficienza, che dovrà essere fissato dall'Ivass, ossia un risarcimento del danno liquidato a forfait e decurtato di una percentuale.

Il risarcimento in "forma specifica" potrebbe contribuire a far calare sensibilmente le frodi e di conseguenza i prezzi delle polizze RCA per gli automobilisti, infatti, sarà la compagnia assicurativa a decidere l'importo del risarcimento specifico per danni a cose, contrastando così anche le truffe; inoltre il veicolo danneggiato potrà essere risarcito in base a fattura anche nelle carrozzerie non convenzionate.

Per quanto riguarda l'obbligatorietà della scatola nera, il governo ha deciso di fare marcia indietro, ossia ha introdotto l'opzione d'istallazione della scatola nera per la sicurezza stradale e per una riduzione del RCA, anche se, laddove le compagnie assicurative si avvalessero di questa facoltà, si registrerebbe un aumento sulle spese, sia dei premi del Rca dei clienti, sia sui costi di gestione interni della stessa compagnia assicurativa.