Rc Auto, fermato il decreto sulla nuova tabella invalidità

Il Ministero della Salute in aiuto alle vittime della strada, la tabella avrebbe concesso risarcimenti troppo bassi

Rc Auto, fermato il decreto sulla nuova tabella invalidità

Il decreto che avrebbe dovuto portare alla messa in atto di una nuova tabella invalidità unica e nazionale di riferimento per la Polizza auto è stato fermato, un vero e proprio colpo di scena da parte del Ministero della Salute per un decreto che tutti ormai pensavano in fase di attivazione.

Lo stop del ministero arriva dopo il vento di polemiche dei giorni scorsi, polemiche che erano state sollevate soprattutto dall'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus. Le critiche non riguardavano ovviamente la tabella in sé, la presenza infatti di una tabella che valesse nello stesso identico modo per le vittime di tutta Italia è un elemento positivo, un modo per riconoscere a tutti gli stessi diritti e per uniformare una situazione colma ad oggi solo di confusione e caos. Le critiche riguardavano piuttosto i parametri presi in considerazione per questa tabella, parametri che avrebbero portato a risarcimenti molto più bassi rispetto a quelli attualmente vigenti.

Prendiamo giusto per fare un esempio un uomo di 35 anni a cui venga riconosciuto il 50% di invalidità a seguito di un incidente stradale. Con le tabelle in voga sino ad oggi, quelle cioè del Tribunale di Milano, il risarcimento sarebbe di 384.219,00 € per l'invalidità fisica permanente. Con le nuove tabelle il risarcimento scenderebbe invece a 222.366,45 €. A questa cifra deve essere poi aggiunto il danno morale, che non farebbe comunque aumentare la cifra totale in modo molto evidente. È questo l'esempio portato da Stefano Mannaccio dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus che ha infatti affermato che lo stop del ministero "è una vera fortuna".

"Martedì ci incontreremo con il Ministero della Salute" continua Stefano Mannaccio "per dire che le tabelle del Tribunale di Milano sono l'unico parametro di riferimento nazionale studiato, approvato dalla Cassazione e votato dal Parlamento con una mozione che ha avuto 486 parlamentari d'accordo e solo 6 contrari."

Una tabella unica nazionale alla fine quindi ci sarà, ma con parametri diversi rispetto a quelli che erano stati presi in considerazione. Si tratterebbe di una vittoria per tutte le vittime della strada, di una sconfitta invece per il mondo delle assicurazioni che sperava in questo decreto per riuscire a risollevare la situazione economica di un'area in crisi.