Scatola nera: nuova frontiera del business?

Un decreto del Ministero dei Trasporto determina caratteristiche, funzionalità e contenuti della "scatola nera".

Scatola nera: nuova frontiera del business?

Il 25 gennaio 2013, il Ministero dei Trasporti è intervenuto, tramite decreto, per definire caratteristiche, contenuti e funzionalità della cosiddetta scatola nera, ovvero ciò che il Ministero stesso definisce come "meccanismi elettronici che registrano l'attività del veicolo". In sintesi, tale decreto, stabilisce quelle che devono essere le caratteristiche di tale dispositivo, caratteristiche che, senza alcuna sorpresa, coincidono con quelli già attualmente. La scatola nera permetterà alle compagnie di assicurazione auto di conoscere l'esatta dinamica degli incidenti.

Secondo alcune stime di mercato, si ipotizza che, nei prossimi 3 anni, nel nostro Paese, l'installazione della "scatola nera" possa coinvolgere un numero di veicoli compreso tra i 10 e i 15 milioni, generando così un business che potrebbe oscillare tra un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 1,5 miliardi di euro, senza considerare i costi d'installazione e la fornitura di servizi accessori. Un business appetibile e dalle notevoli potenzialità di sviluppo.

Che cosa si intende per scatola nera? Il decreto in questione la definisce come un dispositivo con integrato al suo interno un localizzatore gps, un impianto di trasmissione Gprs, un accelerometro triassiale, due tipi di memoria (flash e Ram), una batteria ricaricabile, un'antenna per comunicare wireless con gli apparati di borso e la possibilità di fare una diagnosi remota indispensabile a garantire (specie per ottenere uno sconto sulla polizza auto) che il dispositivo non venga rimosso in maniera temporanea o definitiva.

Ciò che al momento frena un po' il mercato, da parte delle compagnie assicurative, è la previsione, all'interno del Decreto Liberalizzazioni, dei costi di installazione/disinstallazione a carico delle compagnie stesse. Riuscendo a by-passare il problema e cercando altri sistemi di integrazione che permettano un risparmio in termini di tempo e di costi, ecco che, la scatola nera potrebbe davvero diventare uno strumento di diffusione di massa. Potrebbero inoltre esserne implementate le funzioni, con l'introduzione, ad esempio, di un etilometro contenuto all'interno della stessa (prevista al momento in un solo modello) oppure con l'integrazione con quelle che sono le peculiarità di un navigatore satellitare.