Tariffe Rca, la Ue interviene sulla questione "nazionalità"

L'Unione Europea interviene sul paramentro nazionalità usato da molte compagnie per stabilire le tariffe Rca.

Tariffe Rca, la Ue interviene sulla questione "nazionalità"

E' da tempo che si sta discutendo sulla voce "nazionalità" annoverata tra i parametri per il calcolo del premio di assicurazione auto. Molte compagnie, infatti, applicano un costo di polizza auto differente a seconda della nazionalità del contraente. Dopo un lungo periodo di polemiche, a intervenire è la Commissione europea che bolla la questione come un comportamento discriminatorio, contrario al diritto stesso dell'Unione.

La posizione della Ue arriva sotto forma di risposta a un esposto delll'Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione). L'Unione afferma che prevedere un requisito di cittadinanza per il calcolo del premio "può rappresentare una restrizione discriminatoria della libertà di fruire di un servizio che non appare giustificata, poiché la cittadinanza non ha (a differenza dell'esperienza di guida, ad esempio) un impatto sulla capacità di guida degli utenti e, quindi, non costituisce un fattore da prendere in considerazione nel calcolo dei premi assicurativi".

In Italia le compagnie che applicano il parametro della nazionalità sono molte e una passata indagine dell'Isvap rivela che ben il 25% del campione di compagnie assicurative esaminate, per una quota di mercato stimabile intorno al 16%, applica prezzi maggiorati in base alla nazionalità.

La Ue ha sottolineato che considerare la nazionalità per l'eleborazione del promiod ella polizza auto viola l'articolo 56 del Trattato sul funzionamento dell'Unione e, qualora applicata anche nei confronti di cittadini di Stati membri dell'Unione europea, risulta contrario anche all'art. 24 della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.